La diminuzione della popolazione tra i 15 e i 64 anni – considerata la fascia “attiva” della popolazione – comporta un potenziale calo dell’offerta di forza lavoro. Inoltre, l’allungamento della vita media fa sì che sempre più persone restino attive oltre i 65 anni, grazie all’innalzamento graduale dell’età pensionabile, ma anche per scelta o necessità economica.
L’invecchiamento della popolazione si intreccia inoltre con altri fattori sociodemografici: il progressivo calo delle nascite riduce l’ammontare di popolazione che può entrare nel mercato del lavoro una volta superata la fase della formazione; l’aumento del livello di istruzione tra i giovani, a sua volta, ritarda l’ingresso nel mondo dell’occupazione, contribuendo ulteriormente al restringimento della “fascia centrale” della forza lavoro, quella su cui si regge il sistema economico e produttivo di un paese.
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