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Sanremo, Cucciari “Un bacio alla Meloni? Lo mando col braccio di Elodie”

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SANREMO (IMPERIA) (ITALPRESS) – Mancava Carlo Conti, questa mattina, alla tradizionale conferenza stampa delle 12.00 dunque la palla è passata nelle mani degli altri presenti. In primis, il direttore dell’Intrattenimento Prime Time della Rai Marcello Ciannamea che ha commentato gli ascolti della serata di ieri e delle prime tre serate: “Siamo soddisfatti” ha detto, snocciolando i dati. Eccoli: la serata di ieri ha avuto una media di ascolto di 10 milioni e 700 mila spettatori, pari al 59,8% di share (“parente del 60%” ha sottolineato) mentre la media delle prime tre serate è stata del 63,4%, pari a 11 milioni e 800 mila spettatori. Ciannamea ha anche risposto “al dubbio che circola sui social sul contributo della Total Audience nel calcolo dei dati. Nelle prime tre serate il contributo è stato di 400 mila spettatori, pari allo 0,3%. Perciò, volendo fare un confronto con le prime tre serate dell’anno scorso abbiamo un milione di spettatori in più, pari a un + 1,2% di share”. Commentando i dati delle singole fasce di ascolto il direttore ha sottolineato come quest’anno il Festival sia “profondamente orientato sui giovani”. Lo prova il 77% di share ottenuto nella fascia 15-24 così come il 74,1% nella fascia 4-14, mentre negli over 55 il numero si riduce al 54,8%. Ancora nella serata di ieri, il picco di share nel totale degli spettatori si è avuto alle 22.49 con il 64,1% durante l’esibizione dei Duran Duran; tra i 15-24 il picco è stato invece all’1.08 quando la lettura della classifica dei primi cinque è stata seguita dall’86,3%. Il picco di ascolto in termini assoluti è stato di 16 milioni alle 21.32 con l’esibizione di Massimo Ranieri e di 1 milione e 300mila tra i 15-24 anni durante la performance di Shablo, Gue, Joshua e Tormento.
A Ciannamea è stato chiesto conto della collana fatta togliere ieri sera prima dell’esibizione a Tony Effe: “C’è una norma dei contratti con le case discografiche e nel regolamento del Festival che vieta marchi, ditte, ecc per evitare casi di pubblicità occulta. Il discrimine, al di là del brand che viene coperto, è rappresentato dalla riconoscibilità del prodotto secondo i funzionari Rai che controllano prima dell’ingresso in scena degli artisti”. Sull’argomento sono intervenuti i due co-conduttori che stasera affiancheranno Conti sul palco: “Io vesto Antonio Marras da sempre ma gratis. Mi vesto e mi spoglio gratis” ha scherzato Geppi Cucciari; “Capisco la reazione di Tony, ci sono mesi di lavoro dietro e poi arrivi all’ultimo e ti vengono cambiati i piani. Non è tanto la collana in sè ma il fatto che ti stanno modificando il piano che ti eri preparato in un momento in cui non sei nemmeno tranquillo e lucido” ha detto Mahmood.
E ora la serata di oggi: stasera tocca alle cover con ben 144 artisti presente in totale sul palco, come anticipa il vicedirettore Intrattenimento Prime Time Claudio Fasulo; gli ospiti, oltre a Benigni, saranno Paolo Kessisoglu e sua figlia Lunita. Sul Suzuki Stage ci saranno Benji e Fede. “E’ la prima volta che sono a Sanremo come co-conduttrice e sono contenta di farlo con Alessandro (Mahmood, ndr), una persona con cui ho scoperto di avere un’alchimia – dice la Cucciari – Co-condurre è più difficile che condurre. Carlo ha detto che Benigni farà un saluto. E’ un artista incredibile e sono felicissima di salire sul palco dopo lui”. Lei, assicura, prima di essere “in quota comica” è “in quota essere umano. Vengo da Rai3, una rete diversa con un pubblico diverso e, dunque, è una sfida diversa. Quando accetti l’invito di un direttore artistico, sei tu che entri nel suo mondo anche se puoi portarci un pò del tuo. Sul palco c’è un’alternanza di vuoti e pieni che si possono riempire con un pò di ingegno e un pò di mestiere”.
Inevitabile la domanda politica, anzi due: a chi le chiede se manderebbe un bacio a Giorgia Meloni, risponde: “Lo faccio con il braccio di Elodie” (la cantante ha detto che non lo farebbe neanche se le tagliassero una mano, ndr); a chi, invece, le chiede se secondo lei il ministro della Cultura Giuli ha ascoltato le canzoni del Festival (il riferimento è alla vicenda Sangiuliano al Premio Strega), risponde: “L’avrà fatto, ma da uomo non da ministro. Però mi dispiace prendere atto che, a distanza di anni, il nome mio e quello di Sangiuliano siano sempre legati malgrado la volontà di entrambi”. Tornando al Festival, la Cucciari dice: “Sanremo è sempre troppo qualcosa e sempre meno qualcos’altra, gli aggettivi dipendono da chi scrive. Credo che Conti abbia preso eredità non facile e portata avanti con la sua professionalità e il suo modo di vedere le cose. Noi siamo parte di un progetto che è molto apprezzato e ne siamo lieti”.
Emozionato all’idea di stasera, Mahmood dice: “Per me è un contesto nuovo, a Sanremo sono sempre stata in gara. Lo vivrò con istinto, è un pò mettermi alla prova. Geppi è più del mestiere e sa come riempire i vuoti, io no. Che dire? Preghiamo! In realtà – aggiunge – non so se mi vedo proprio come conduttore, è un altro mestiere e io sento di avere ancora tanto da dare alla musica, sento di dover evolvermi nel lato musicale”. Al neo vincitore delle Nuove Proposte Settembre, che stamattina ha ricevuto il Premio della Critica e il Premio Sala Stampa, Mahmood consiglia di essere sempre sè stesso: “Ascolta tutti ma, alla fine, l’unico a cui devi dare ascolto sei tu. All’inizio io ho cercato di cambiare un pò per far funzionare le cose. Mi dicevano di ascoltare le canzoni che andavano in classifica e questo ha aggiunto un tassello al mio modo di scrivere ma bisogna sempre ricordarsi il proprio stile”.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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