MILANO (ITALPRESS) – Il Consiglio comunale di Milano ha respinto la richiesta di sospendere i rapporti con lo Stato di Israele e il gemellaggio con la città di Tel Aviv, con nove voti favorevoli, 21 contrari e sei astenuti. Si trattava della proposta contenuta in uno dei 15 punti dell’ordine del giorno presentato dai Verdi e sostenuto, durante la seduta di lunedì scorso, da parte del Pd e della Lista Sala. In quell’occasione, il documento non era stato votato perché i consiglieri dei Riformisti e del centrodestra erano usciti dall’Aula, facendo cadere il numero legale.
Appena reso noto l’esito del voto di oggi, si sono scatenate proteste dal pubblico presente in Consiglio comunale che si è alzato in piedi, fischiando e urlando “vergogna”. La presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi, ha chiesto alla polizia locale di intervenire. Il consigliere di Europa Verde, Carlo Monguzzi – uno dei firmatari dell’ordine del giorno – ha mostrato la bandiera palestinese. Tra le file del Pd sono stati quattro i voti favorevoli, sei gli astenuti e tutti gli altri contrari. Poco prima della votazione, la capogruppo del Pd, Beatrice Uguccioni, aveva annunciato la presentazione di un ordine del giorno che chiede di stringere un gemellaggio con Gaza City e di non rompere quello con Tel Aviv.
Appena dopo il voto del Consiglio comunale di Milano si sono create tensioni fuori da Palazzo Marino, dove era già in corso una manifestazione che sosteneva la richiesta, organizzata da Usb con Potere al popolo e Cantiere. I manifestanti hanno cominciato a urlare “vergogna” e a spingere contro le transenne posizionate davanti alla sede del Comune di Milano. A quel punto la polizia, in tenuta antisommossa, li ha respinti usando i manganelli. Dopo gli scontri, una parte dei manifestanti presenti in piazza della Scala è partita in corteo.
PARTITO UN CORTEO CONTRO IL “NO”
Dopo gli scontri tra manifestanti e polizia in tenuta antisommossa scoppiati davanti a Palazzo Marino in protesta contro il voto contrario dell’Aula alla richiesta sospendere i rapporti della città con lo Stato di Israele e il gemellaggio con Tel Aviv, è partito da piazza della Scala un corteo pacifico che sta proseguendo verso piazzale Loreto. Al momento, è composto da centinaia di manifestanti e, tra le bandiere sventolate, quelle della Palestina, di Usb e di Potere al Popolo. Presenti anche Cantiere Milano e Osa Milano. In testa al corteo uno striscione con la scritta: “Nemmeno un chiodo per Israele, Milano con la resistenza palestinese e la flotilla, contro lo Stato sionista genocida”. Al momento della bocciatura dell’ordine del giorno in Consiglio comunale, gli attivisti presenti nella parte di Aula dedicata al pubblico si sono alzati in piedi, fischiando e urlando “Vergogna. Milano lo sa da che parte stare, Palestina libera dal fiume fino al mare”.
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